Difficile avere un’idea degli ostacoli, ma avere un’idea del percorso, della rotta da seguire, è indispensabile per procedere con l’impresa. Ecco una ipotesi della tappe fondamentali :
- Acquisizione del consenso delle Realtà locali e dei cittadini. Prima di iniziare i lavori è fondamentale comprendere l’importanza di questo museo per le generazioni future, e poi dei vantaggi che ne verranno per il turismo della città.
- Istituzione della Fondazione MARè. Deve essere pronta a ricevere l’edificio ma, soprattutto, a saper istruire le nuove generazioni.
- Acquisizione dell’edificio. Il Gruppo Martini, che ha già dichiarato di voler vendere del MOSA, speriamo comprenda l’altissimo valore dell’impresa e sia disposto ad un accordo per un prezzo simbolico.
- Istituzione e riconoscimento del museo. E’ indispensabile sia per le agevolazioni disponibili, sia per ottenere cimeli o navi da musealizzare.
- Impostazione gruppi di lavoro e progetti. Ad ognuno il suo mestiere! I Biologi marini seguiranno un progetto, il l’ITI un altro e cosi via, in modo che le menti migliori e appassionate possano realizzare il percorso didattico con i fondi europei dedicati e con quelli dei donatori.
- Inaugurazione del Museo MARè. Possiamo solo sperare presto
- Sviluppo del Museo MARè. Se la versione base avrà successo, ci saranno tante altre idee da sviluppare, un «libro dei sogni» per rendere il MARè una cittadella del mare ancora più coinvolgente
La Fondazione MARè
(nota: I marchi nella foto non hanno alcun fine pubbblicitario ma meramente dimostrativo di chi potrebbe essere membro della possibile fondazione. L’autore è pronto a rimuovere o modificare i marchi e/o l’intera foto)
Come gestire una struttura complessa, che richiede conoscenze ad ampio spettro su tante discipline e fondi iniziali davvero cospicui?
Penso che, in assenza di un “munifico mecenate”, l’unica soluzione percorribile sia la nascita di una fondazione senza scopi di lucro, frutto di un accordo tra pubblico e privato.
Ecco chi potrebbe essere interessato a far parte dei fondatori della fondazione MARè: il Comune di Ravenna, la Regione Emilia Romagna, la Marina Militare, il Corpo della Capitaneria di Porto/ Guardia Costiera, le facoltà di Ravenna dell’Università di Bologna, con particolare (ma non unica) attenzione a Beni Culturali e Biologia Marina. L’Istituto Tecnico Industriale “N.Baldini “ e il commeciale “Ginanni”, il Ministero dei Beni Culturali con le sue articolazioni locali. Nel privato non dovrebbe mancare la SAPIR, società che ha creato il porto moderno e che compie 70 anni nel 2017, ma tutto il cluster marittimo portuale è interessato: Ormeggiatori, Piloti, Rimorchiatori, Portuali e tutte le imprese che vi operano.
La Fondazione della Cassa di Risparmio di Ravenna, infine, potrebbe essere il partner finanziatore per eccellenza
L’Associazione dei “MARèttimi”
Braccio operativo nella raccolta fondi e organizzazione degli eventi, l’associazione MARèttimi sarà considerata la sorella più giovane e spigliata della Fondazione, e come lei senza scopo di lucro.
“Marittimo” è qualcosa o qualcuno che ha relazione con il mare; quando si parla di persone, si intendono coloro che operano nella navigazione mercantile, siano essi imbarcati che impiegati in ambito servizi potuali. Il gioco di parole era troppo invitante e nasce cosi l’associazione dei “MARèttimi”, gli appassionati del mare in tutte le sue forme, I primi e più entusiasti sostenitori del museo.
Al momento della sua nascita il suo unico compito sarà la raccolta dei fondi e la finalizzazione dei progetti o parte di essi, ma quando sarà a regime, con il museo aperto, consentirà tanti vantaggi, dagli ingressi gratuiti al museo, ai posti in prima fila per gli eventi, dalle agevolazioni negli esercizi commerciali fino al coordinamento dei volontari che vorranno operare nel museo o per il museo.
Ma sarà anche il contatto con le realtà del cluster portuale e con la Marina Militare, per entrare nel mondo del mare.