Costi elevati, istituzioni vincolate dalla burocrazia, privati in attesa di capire… Il MARè non è, forse, un progetto che può partire immediatamente. Proprio per questo è stata pensata una sede temporanea, un po come è temporaneo l’attuale riutilizzo di tutta la Darsena di città. Serve una “sede” in massima parte già pronta, che abbisogni di poche opere edilizie e abbia un suo fascino: una nave!
(foto Marina Militare) La Marina Militare sta ponendo in disarmo le sue unità della classe Maestrale, dopo quasi 40 anni di onorato servizio a difesa degli interessi del paese e dei suoi commerci. Spina dorsale della Forza Armata, le 8 fregate della classe Maestrale erano presenti in tutte le aree di crisi degli ultimi 30 anni: Guerra Fredda, missili di Gheddafi, Golfo Persico, ex Yugoslavia, Somalia, pirateria nel corno d’Africa, flussi migratori, Libano, Siria, operazioni antiterrorismo …
Si chiamano Maestrale, Grecale, Libeccio, Scirocco, Aliseo, Euro, Espero e Zeffiro, sono lunghe 123 metri e larghe 13 metri per 225 membri di equipaggio, capaci di raggiungere i 60KM/h (oltre 30 nodi), concepite per la lotta antisommergibili in piena guerra fredda, oggi sono esse stesse pronte per diventare un museo galleggiante. E gli spazi delle cale (i magazzini di bordo) o dei camerini dell’equipaggio (ad esempio) potrebbero consentire gli allestimenti basilari per illustrare le discipline inerenti il mare, quelle meglio evidenziate nella pagina le idee per qualcosa di unico .
Aule per giocare, imparado la biologia marina, la storia dei porti ravennati e della navigazione, il funzionamento e la logistica del porto, la tutela del mare e l’impiego delle sue risorse saranno il punto di partenza in attesa del grande progetto. Anche piccole realtà, come per esempio il Museo Nazionale delle Attività Subacquee, potrebbero trovare spazio all’interno della nave.
Altri locali possono consentire attività di piccola ristorazione, laboratori didattici e attività di ricerca. Senza contare che le stesse “scialuppe” della nave potranno accompagnarvi in visita al porto canale.
Insomma, non solo una nave musealizzata come ce ne sono tante nel mondo, ma un modello unico di museo che racconti la storia di una nave, ma anche la vita e le risorse del mare, come salvaguardarle e come impiegarle in modo ecocompatibile.
E poi, provate a immaginare l’ingresso della nave coi propri mezzi nel portocanale, magari scortata da altre unità della Marina Militare e, se ci fosse la porterei Cavour ( o Garibaldi) il sorvolo dell’evento da parte degli Harrier della Marina. Difficile, certo, ma non impossibile…
