E’ per questo che ci si addestra. Militari in testa, le esercitazioni sono l’unico modo per essere continuamenti a svolgere il proprio compito con precisione e professionalità, spesso teso a portare in salvo vite umane.
E in mare questo compito è affidato alla Marina Militare e al “suo” corpo della Guardia Costiera E’ il caso dell’esercitazione svolta il mattino del giorno 28 novembre, che ha coinvolto mezzi navali ed aerei della Guardia Costera, dei Vigili del Fuoco e della Polizia di Stato, coordinati dalla sala operativa della Capitaneria di Porto di Ravenna , dedicata al soccorso di un’unità da diporto incendiatasi al largo della costa ravennate ed alla ricerca, individuazione e successivo trasporto a terra di due diportisti traumatizzati.
Una piccola unità della Guardia Costiera, a circa 10 miglia (circa 18Km) dalla costa ha simulato l’incendio con dei fumogeni e rilasciato in mare 2 manichini che simulavano i naufraghi.
Due vedette della G.C., un’unità dei VV.F. e una della Polizia di stato sono intervenute, coordinate dalla sala operativa, e successivamente è stato coinvolto un elicottero dei VV.F. per ritrovare i “naufraghi”.
Al di la dei risultati, in genere sempre soddisfacenti per le “lesson learned” (termine anglosassone per definire cosa si può migliorare) e per l’aumento o il mantenimento del livello addestrativo, non è sempre scontato trovare la piena e totale collaborazione tra il personale delle Istituzioni.
Dovremmo, credo, tutta la nostra riconoscenza a questi ragazzi e ragazze che si preparano ad affrontare pericoli e, talvolta, mettere a rischio la loro vita, per tutelare la nostra incolumità.
GRAZIE RAGAZZI!