(fonte Marina Militare)
La nave polivalente di ricerca Alliance in questi giorni ha concluso la prima parte delle operazioni a nord del Circolo Polare Artico, rientrando nel porto islandese di Isafjordur per consentire l’avvicendamento di una parte dei ricercatori del team scientifico di bordo.
In questa prima fase della campagna navale a favore degli scienziati del Centre for Maritime Research and Experimentation (CMRE) della NATO e del Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI), provenienti da 8 paesi differenti e appartenenti a diverse organizzazioni, supportati dal personale della Marina Militare a bordo dell’Alliance al comando del capitano di fregata Daniele Cantù, è stata apporfondita l’interazione aria/acqua e la relativa ventilazione che si viene a creare in quella zona del mondo, con l’obiettivo di raggiungere una migliore comprensione della circolazione delle correnti marine.
Nelle aree di mare esplorate fino ad oggi, caratterizzate da ghiaccio e basse temperature, tipiche dell’inverno Artico, sono state eseguite numerose rilevazioni dei parametri di conduttività elettrica quali temperatura, profondità, analisi geochimiche e velocità del suono in acqua, rilievi bati-termografici, misurazioni della batimetria e misurazioni meteorologiche (marine e aeree), oltre ad effettuare la correlazione e la raccolta statistica dei dati acquisiti, nell’ambito del programma multidisciplinare Iceland-Greenland Seas Project – IGP
“Tra gli strumenti impiegati vi è una boa meteorologica, rilasciata in zona per rilevare i dati meteorologici e marini a supporto dell’attività di CTD (rilievi e misurazioni di Conduttività elettrica, della Temperatura e della Profondità dell’acqua) e alcuni veicoli semi autonomi sommersi a controllo remoto denominati glider oceanici, che hanno la funzione di misurare le correnti marine e le caratteristiche che compongono i vari strati del Mar Glaciale Artico durante questa missione “che ci vedrà a breve impegnati in una seconda finestra operativa altrettanto impegnativa della durata di circa 25 giorni, prima di fare rientro in Italia” ha sottolineato il capitano di vascello Massimiliano Nannini, Capo Missione della Marina Militare.